Google Website Translator Gadget

venerdì 15 marzo 2013

Da Cayos Cochinos a Managua... tra avventure bagnate ed intoppi burocatici

Hooolaaa a todoos!!!

Eccoci qua per un aggiornamento delle novità dopo l'uscita dal paradiso delle Cayo Cochinos che vi avevamo mostrato e raccontato con l'ultimo post.

La mattina che siamo partiti dall'isola abbiamo preso una barchetta di un pescatore e, sperando che il mare che fosse tranquillo, con bagagli e borse dentro dei sacchi della spazzatura siamo partiti alla volta di Nuova Armenia, una località sperduta sulla costa di fronte alle isole. Per percorrere i 17 km che ci separavano dalla costa abbiamo impiegato un'ora e mezza circa. Il mare è stato tranquillo e clemente... se non fosse che il momento più avventuroso e inaspettato è stato all'arrivare sulla costa. Noi non lo sapevamo, ma l'attracco, luogo dove si prende il bus per "La Ceiba" era circa ad un paio di chilometri nell'entroterra risalendo un fiume. Questo però non esce al mare diritto perchè entrambi col tempo hanno creato una barriera di sabbia con conseguente piccola laguna che li separa. L'entrata di questa laguna è parallela alla spiaggia, e la manovra in presenza di onde non è facile. L'arrivo infatti non è stato dei migliori, sia per la difficoltà della manovra sia per l'incapacità del barcaiolo. La barchetta si è quasi rovesciata e tre di noi son scesi dove si toccava per sostenrla fino all'entrata del fiume.
La giornata era quindi iniziata col piede bagnato!
Il piano poi era di andare a Tela, una cittadina sulla costa caraibica sulla strada per capitale Tegucigalpa . Il secondo intoppo però era in agguato, perchè un simpaticissimo aiutante del pilota, che di solito annuncia le fermate, si è del tutto disinteressato di annunciare Tela pur sapendo che era la nostra destinazione.
Ci siamo quindi trovati senza averlo pianificato al lago di Yoja. In pratica in 5 ore di viaggio ancora con costumi e vestiti bagnati, partiti da un'isola caraibica nel mezzo del nulla, ci siamo trovati catapultati in una zona di montagna di fronte ad un lago e con una temperatura e clima autunnali.
Dopo un paio di gioni di comfort come doccia, corrente elettrica, internet ecc ci siamo avviati in direzione della capitale che abbiamo raggiunto dopo una notte a Comayagua, una bella cittadina in stile coloniale.

Alla capitale è iniziata una nuova avventura, cioè una settimana di allenamenti con i ragazzi del gruppo di Capoeria che già ci aspettavano da mesi.
Siamo stati ospitati del centro yoga, parte dell'associazione e luogo anche dei loro allenamenti. Davvero comodo, centrale e ben fornito dei minimi comfort, il centro è stato per noi come una casetta dove, strano ma vero, abbiamo potuto vivere per una settimana le comodità casalinghe. Abbiamo cucinato, fatto streching le mattine, la spesa e ci siamo rilassati allegramente. Tuttavia la settimana è stata anche molto intensa... circa sette allenamenti in pochi giorni... che dopo quasi tre mesi di poca attività capoeristica sono stati devastanti!! Grazie ai ragazzi del gruppo che come sempre sono stati ospitalissimi e gentilissimi, abbiamo potuto conoscere un pò il centro della capitale ma soprattutto delle località limitrofe molto carine per paesaggi e cultura ed artigianato.

Circa sette ore di bus separano Tegucigalpa e Managua, le capitali di Honduras e Nicaragua. Con un diretto e comodo Tica Bus abbiamo raggiunto il Nicaragua con qualche intoppo burocratico. In poche parole in circa tre mesi di viaggio nessuno, diciamo Nessuno, ci aveva mai detto che avevamo solo 90 giorni di permanenza turistica negli stati di Guatemala, Honduras, El Salvador e Nicaragua (paesi che formano un'entità politica a sé). Né all'entrare in Guatemala né in Honduras nessuno ci aveva fatto alcun cenno a questo. Quindi noi belli ingenui e felici quel giorno di viaggio riceviamo un bel colpo... ci dicono " Il vostro tempo di permanenza nell'area dei quattro paesi è già scaduto da giorni... per entrare in Nicaragua dovete pagare una multa di 150 dollari cada uno, ma visto che siete voi e venite con Tica Bus facciamo solo 30 ciascuno". Tutto questo è successo alla frontiera uscendo dall'Honduras. I funzionari belli che felici non aspettavano altro che spillarci qualche soldo su qualcosa di cui non avevamo molta colpa. La sensazione è palese... non ne parlano cosicché possono fare multe, chiederti soldi per questo e per quello. Dicono infatti che per entrare in Nicaragua dobbiamo pagare come una multa, così loro possono prorogare di poco la nostra permanenza. Nel passaporto infatti viene scritto "Tra cinque giorni deve abbandonare il Paese!" Noi rispondiamo che abbiamo solo 324 Lempiras in due (cioè circa 10 dollari) e loro col sorrisone sulla bocca li prendono tutti, anche tutte le monetine (lasciandoci al verde quindi!) dandoci la benedizione di Gesù per un viaggio sicuro... ASSURDO! Fanno quello che vogliono e ti sbattono fuori con il sorrisione e una benedizione...
Non preoccupatevi... dopo code, formulari, fotocopie, spiegazioni, incontri e scontri con le funzionarie dell'ufficio migrazione nicaraguense per far loro capire che siamo stati già spennati dalla dogana hondurena, ne usciamo con un'altra multa di 600 cordoba (50 cordoba per ogni giorno in più oltre la data limite) più 500 per il rinnovo ufficiale di trenta giorni per la permanenza. Del tipo 40 dollari a testa...
Benvenuti in Nicaragua!!

Nessun commento:

Posta un commento