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mercoledì 15 maggio 2013

La chiusura del cerchio...


Dopo il bel racconto della giornata di ieri all'università, torniamo al presente tirando fuori alcune emozioni che stanno iniziando ad addensarsi.

Ore 15.00. Siamo a casa di Adrian. E' impossibile non guardasi attorno stupiti dell'essere qui, in fondo è proprio in questa casa e in questo soggiorno che tutto è iniziato 6 mesi fa.
Abbiamo tempo da perdere aspettando l'ora di muoverci verso l'aeroporto.. anche troppo forse come sempre succede in queste situazioni di confine, e come sempre ci troviamo in una nuvola di pensieri, ricordi, proiezioni del futuro prossimo e del ritorno a casa. Dopo 6 mesi letteralmente volati, chilometri macinati e esperienze divorate pare che questi ultimi due giorni siano infiniti e non debbano passare mai. Tuttavia come spesso accade con esperienze lunghe, quando si concludono pare quasi siano avvenute solo nella nostra mente. Beh, in particolare questo sarà più vero quando metteremo piede in Italia e ritroveremo tutto ciò che conosciamo li dov'è sempre rimasto come nulla fosse accaduto. Anche qui però a casa di Adrian l'effetto è davvero forte. L'esperienza che abbiamo fatto ci ha cambiati, non sappiamo ancora come e quanto, ma di certo lo ha fatto scavandoci dentro e rimescolando tutto. Qui da questa parte di mondo tutto o quasi è diverso da ciò che conoscevamo, e questo accettare, vivere e imparare a gestire delle novità così grandi e a spesso forti ti scardinano la mente letteralmente. A volte la sensazione è stata come di aprire il cranio, buttare dentro le nuove realtà chiudere e shakerare per bene. Noi poi ci siamo sempre ficcati in situazioni e realtà che il turismo sempre evita, e cerca piuttosto una realtà lucidata e vestita a festa magari pero con un tocco di finta-tradizione per allietare il turista e gli fa credere di assistere alla VERITÀ . Questo nostro evitare i percorsi comuni ci ha obbligato a tenere gli occhi aperti di fronte a realtà e situazioni che non si vorrebbe vedere, che nel bene o nel male ti spostano il centro di gravità, mettono in discussione tante certezze e creano nuovi dubbi. Ottimo quindi, nuovi dubbi!!?? Si beh, perchè un viaggio così può darti tante nuove piccole abilità, una maggior sicurezza in te stesso, ma di certo non ti da risposte anzi infinite domande!! Ciò che ti scardina soprattutto sono le certezze ben salde, i punti di riferimento costruiti dal proprio contesto sociale, dalla propria insicurezza e tutto questo lasciando spazio ad una relatività ancora più relativa.
Il ritorno da un viaggio del genere non è mai facile, soprattutto nel sapere cosa dire agli amici, ai parenti, a chi è curioso di capire in due parole sbrigativamente com'è andato il viaggio e ai quali noi vorremmo poter far capire ciò che abbiamo vissuto qui. Un viaggio così non sono solo foto, eventi, racconti. Un viaggio così purtroppo non è trasmissibile a parole, ci vuole tutta la pazienza e la buona volontà di chi chiede per tentare di solo di immaginare lo scarto di coscienza che ti fa fare. E l'unica modo per capirlo davvero è fare l'esperienza sulla propria pelle. Solo con chi l'ha fatta di persona basteranno 2 parole o forse un solo sguardo per trasmettere lo stesso senso di disorientamento e apertura di coscienza che se ne ricava. Questa vuol anche essere una specie di testimonianza, da chi come noi umilmente si è messo in cammino al di fuori delle strade principali e si è messo a camminare in quelle secondarie con tutte le scomodità e difficoltà che possono avere e che ti portano in luoghi sconosciuti. Davvero crediamo che chiunque dovrebbe fare delle esperienze come queste, totalmente al di fuori del proprio contesto, completamente sradicati dalla propria realtà quotidiana. Accettando che alla fine un vero giudizio sul mondo, sulle culture e società è difficile, saccente e forse poco furbo, perchè ad una coscienza attenta sarà subito chiaro che quella certezza incrollabile e giudizio spietato è solo frutto di tanta insicurezza. Certo in questi mesi molte volte ci siamo arrabbiati, indignati e sconvolti per quello che abbiamo visto giudicando a nostra volta, per certe condizioni umane a volte incomprensibili e altre indotte e vittime di meccanismi più grandi.
Ciò però che sappiamo è che abbiamo ancora tanta strada da fare prima di poter capire certe cose, e che in tutto ci vuole una gran sana dose di dubbio che ti porta a condurre quel circolo virtuoso del conoscere.
La verità che fa male è che noi nel nostro caro occidente, siamo così lontani dal mondo e conosciamo solo ciò di cui facciamo esperienza quotidianamente e passivamente e che spesso è limitato al nostro paese o addirittura città. C'è da fare uno sforzo e uscire dai confini delle nostre menti per scoprire che il mondo è davvero un luogo così complicato e allo stesso tempo meraviglioso, e che sappiamo davvero così poco di molte cose e parliamo davvero così troppo sicuri di tutto.
Si cresce, si fa esperienza, si sbaglia e si torna spesso indietro sui propri passi. Il viaggio è la metafora della vita. Come dice un detto saggio, la vita è un Viaggio non una destinazione!!!

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